Storia

La leggenda delle mille gru

Era il 6 Agosto del 1945. In un paese lontano da noi, ma poi non così lontano, di nome Hiroshima, ci fu un bombardamento atomico.

La piccola Sadako Sasaki, di soli due anni, si trovava insieme al fratellino più grande nella loro piccola casa, ormai svuotata dalla povertà della guerra, a pochissimi chilometri dall’esplosione. Dopo lo spavento iniziale la loro vita continuò come sempre, come quella di bambini che crescono giocando, andando a scuola e facendo sport, con tanta voglia di vivere.

Qualche anno più tardi Sadako inizia a stare male. “E’ stata colpa di quell’esplosione!” le dicono i medici e per questo la ricoverano in ospedale. L’ospedale però è molto povero, non possiede tutti i giochi che abbiamo noi  e la piccola si annoia, non vede l’ora di tornare a casa. Per fortuna è sempre circondata dalla sua famiglia e dai suoi amici e proprio la sua migliore amica Chizuko le racconta l’antica leggenda delle mille gru, l’uccello simbolo di lunga vita. La leggenda narra che chi fosse riuscito a realizzare mille gru con la tecnica dell’origami avrebbe potuto esprimere un desiderio. Sadako si mette subito all’opera e inizia a creare gru con tutta la carta che può trovare in ospedale, principalmente le scatole vuote dei farmaci. Il suo desiderio non è solo quello di guarire e tornare a correre ma anche quello di poter porre fine a tutte le sofferenze delle vittime della guerra e portare la pace del mondo.

Da allora l’origami della gru rappresenta il tentativo di uscire da una situazione drammatica anche attraverso l’impegno e l’investimento personale.